RESTAURI Il Castello di Brancialino

Interveniamo sul vecchio ma utilizziamo attrezzature tecnologiche di ultima generazione – il racconto è quello di Claudio Maggini, socio dell’impresa edile insieme ad Alessandro Del Pianta – e si lavora sempre con l’insegnamento ricevuto dalle generazioni passate che cerchiamo di tramandare, anche ai dipendenti, per far sì che non venga perduto."

Oggi l’Impresa Edile Maggini, oltre ai due soci, conta otto dipendenti con la segretaria: tutte figure versatili che sono in grado di eseguire ogni tipo di lavoro.

Siamo specializzati nella bioedilizia e sono convinto che nel nostro settore questo rappresenterà il futuro: si sta tornando sempre più a fare lavori con i prodotti di una volta, mi viene in mentre la calce dei romani tanto per fare un esempio. L’aspetto importante, oltre all’impegno e la professionalità continua che come azienda mettiamo, è che in questi ultimi anni torniamo a mettere mano in quelle case coloniche che mio nonno aveva praticamente costruito. Un segnale sicuramente di fedeltà.

IL CASTELLO DI BRANCIALINO, CONFERMA E TRAMPOLINO

Il lavoro più importante e anche gratificante che abbiamo portato a termine è stato sicuramente il recupero del Castello di Brancialino, oggetto di attenzione anche da parte della televisione inglese.
È stato bello impegnativo, ma al tempo stesso anche una grande soddisfazione. Abbiamo cercato di rimettere in piedi questo monumento in base a quelle che erano le sue prerogative di originalità e per fare questo ci siamo avvalsi di una foto custodita negli archivi della Soprintendenza di Firenze, che tuttavia evidenziava la parte con la torre rivolta verso sud.
Voglio precisare che si tratta originariamente di un insediamento romano, dove poi è stato costruito il castello in epoca medievale: fu dapprima distrutto dal terremoto e poi bombardato durante il secondo conflitto mondiale. Nei primi anni 2000 quello che di fatto era un rudere venne acquistato da un signore irlandese e sulla base di ciò che avevamo trovato negli uffici fiorentini, i tecnici locali hanno realizzato il nuovo disegno. Il castello era fortificato con quattro torri: durante i lavori abbiamo ritrovato la terza, mentre sulla quarta è stata realizzata una scalinata di collegamento fra le parti inferiore e superiore.
Un’opera complessa che ha impegnato la nostra impresa per diversi anni e lo sta facendo tuttora poiché necessita di continua manutenzione. Sta di fatto che negli anni il castello è stato completamente ricostruito utilizzando mattoni, pietre originali ritrovate attorno all’antico maniero imploso, e tegole di recupero.
Abbiamo poi messo la nostra esperienza su questo settore per dare quel tocco di classe.
Nel 2017, però, il Castello di Brancialino passa in mano di una società australiana che acquisisce anche la parte della chiesa, effettuando ulteriori ristrutturazioni. Possiamo dire che ci siamo rifatti quasi da zero, poiché il maniero oltre che essere ampliato con la ristrutturazione degli edifici acquistati dalla diocesi, ha subito interventi anche in quelle parti sistemate inizialmente ottenendo così quell’impronta unitaria ma anche di unicità.
Lavorare e dar nuova vita ad un immobile di questo tipo, oltre che orgoglio per la nostra azienda che mai prima aveva lavorato in un castello, deve essere motivo di vanto anche per l’intera Valtiberina”.